PER
LA
VALORIZZAZIONE
DEI
LUOGHI
DI
INCONTRO
E
SOCIALIZZAZIONE
Tutti i Comitati sono
impegnati per un miglioramento della qualità dell’ambiente urbano, e
in particolare per valorizzare gli spazi comuni ripristinandone il
valore civile di luoghi d’incontro e socializzazione: per le aree
pedonalizzate in particolare i Comitati Piazza Verdi, Al Crusèl; per le
aree verdi i Comitati Fascia Boscata, gli Orti d’Orfeo, La Tua
Collina, Parco della Funivia, Parco fluviale, Salviamo i Giardini
Margherita, SOS S. Ruffillo, Via delle Armi. Promuovendo azioni di lotta
in collegamento con le Associazioni Ambientaliste presenti in città:
Legambiente, WWF.
Le proposte sono:
Ø Estendere le aree pedonali in
centro e in periferia, che non significa chiusura, ma soluzioni
intelligenti che rendano la città più fruibile e sicura, che sappiano
incentivare le attività culturali sociali ed economiche capaci di
svilupparsi puntando sulla qualità,
valorizzando la dimensione più civile ed autentica della città,
restituendo il luogo pubblico alle persone e alle loro relazioni.
Ø Rivitalizzazione delle attività
economiche in centro (che sotto questo aspetto potrebbe offrirsi
come un bellissimo centro commerciale da frequentare a piedi, in bici,
con tapis roulants, in tram o in taxi) e
in periferia (anche istituendo bus ecologici navetta di quartiere)
anche con la creazione di apposite aree pedonali.
La presenza di attività economiche, opportunamente diversificate
(negozi diversi, laboratori, centri di servizio, ecc), è indispensabile
per contrastare il degrado sociale e mantenere vivo il tessuto sociale.
Inoltre raggiungere i grandi centri commerciali localizzati fuori dalle
zone residenziali produce volumi enormi di traffico e inquinamento da e
per la città.
Ø Disegnare lo sviluppo
della città con criteri
urbanistici finalizzati a migliorare la qualità della vita urbana,
con una razionale dislocazione e fruizione dei servizi, un verde
pubblico godibile, favorenti la vita d’aggregazione nei quartieri e
nel centro storico. Si è assistito in questo ultimo periodo ad un
sorgere di costruzioni e palazzi in modo caotico, che hanno riempito
tutti gli spazi residui che consentivano alla città di respirare un
poco, rispondendo più ad esigenze speculative che ad una
razionalizzazione degli spazi abitativi.
Ø Tutela del verde pubblico
urbano. Gli spazi verdi, pubblici e privati, nel centro storico e
nella città intera rappresentano una risorsa ambientale importante e in
molti casi un patrimonio storico culturale rilevante. Barattare un parco
con un parcheggio, ridurre il verde disponibile in omaggio a generiche
opzioni di sviluppo o cambiamento rappresenta una scelta che risponde
quasi sempre alle logiche della speculazione edilizia privata e si
risolve in un danno immediato e futuro per tutti i cittadini. La
salvaguardia del verde s’intreccia con il tema più generale dello
sviluppo urbanistico della città, che riteniamo debba essere ripensato con
un’organizzazione e pianificazione urbanistica che non sia legata solo
agli interessi economici di alcuni ma che riscopra il valore e la
lungimiranza dell’interesse collettivo.
Le
nostre proposte:
1. Occorre tutelare, vincolare e valorizzare gli spazi
verdi pubblici superstiti sia quelli storici del centro (Giardini
Margherita, Parco della Montagnola, ecc), che quelli della periferia
(Lunetta Gamberini, Paleotto, Parco della Funivia, ecc.);
2. Conservare e tutelare anche gli spazi
verdi privati e se possibile, renderli di pubblica fruizione, con
apposite convenzioni, magari con gruppi od associazioni del quartiere
stesso;
3. Realizzare nuovi spazi
verdi come la Fascia Boscata 170.000 mq. di verde, un
polmone filtrante contro lo smog, tra la Tangenziale e la Ferrovia
e nuovi spazi pubblici di incontro, in risposta ad
un’oppressione residenziale divenuta troppo pesante, specialmente in
alcune zone della città.
4. Più scuole nel verde,
più verde nelle scuole, una priorità urbanistica da far valere
nel riutilizzo delle aree militati dismesse.
5. Gli spazi verdi devono essere qualificati,
non organizzati. Occorre quindi evitare
il ricorso, soprattutto nel centro storico, a continue
deroghe e varianti al Piano
Regolatore e al Piano del
Verde Urbano, con la concessione a privati, per scopi che niente
hanno a che vedere con una fruizione pubblica, delle aree verdi, che
invece devono mantenere funzioni affini e compatibili al loro corretto
utilizzo: un giardino pubblico
non è un luna park o una fiera, ma un’area di relax e di recupero
di una dimensione umana, senza auto, senza rumori, senza baracconi
commerciali.
6. Ogni albero abbattuto, perché malato, deve essere
subito sostituito.
Ø
Tutela della collina; occorre
uno strumento urbanistico che vieti, come invece accadde ora, che un
Comune attraverso una delibera cambi la destinazione d'uso dell’area.
La nostra collina deve diventare un grande parco simile a quello dell'Abadessa
(Parco dei Gessi), che n’è la continuazione, con la sua storia di
cave e per la vena del gesso che non termina nel Comune di San Lazzaro,
ma attraversa tutta la collina fino alla località di Riale di Zola
Predosa.
Ø Parco fluviale. Il progetto
è la creazione di un parco fluviale che doni nuova vita ad
un’arteria, Via Riva di Reno, congestionata dal traffico ed ai suoi
abitanti, restituendo a Bologna le sue antiche vie d’acqua, farne
riscoprire il valore storico e sociale, circondandole di verde e spazi
collettivi, migliorando nettamente la qualità dell’habitat urbano.
Ø Canaletta del Savena
(costruita nel 1220 circa): Un progetto di riqualificazione ambientale,
storico e paesaggistico denominato “sentiero
verde” con un tracciato di una pista ciclopedonale che accompagni
lungo tutto il suo percorso La
Canaletta di Savena, consentendo l’attraversamento di un intero
quartiere congestionato, in sicurezza ed in un ambiente talora
incontaminato allietato dalla presenza di germani reali.
CONTRO
IL DEGRADO URBANO E L’INSICUREZZA
Tutti i Comitati sono
impegnati anche contro il degrado del vivere civile e l’insicurezza
che questo comporta, perché il Comitato, come lo viviamo noi, è
impegno per un’idea di città condivisa e quindi per una cittadinanza
responsabile.
Oggi, si è sbiadito
l’apprezzamento che Bologna riceveva per il suo centro, piacevole da
frequentare e viverci, e per le periferie vivibili e socialmente attive.
La struttura urbana si è modifica
caoticamente accentuando la differenziazione tra le diverse zone della
città, sia in centro che in periferia, in risposta più alla
convenienza di interessi forti di specifiche categorie economiche, che a
criteri di sviluppo compatibili col bene e l’interesse comune. Queste
disomogeneità si sono correlate ad una caduta della tensione civica dei
cittadini e al moltiplicarsi di carenze e disagi in alcune zone
cittadine: sporcizia, piccoli e grandi vandalismi, piccola criminalità
diffusa, parcheggio selvaggio, disturbo della quiete notturna e diurna,
afflusso congestionato, ecc.
L’attuale
Amministrazione Comunale è stata del tutto incapace di preservare un
minimo d’interesse collettivo e di gestione del bene pubblico, anzi si
è appiattita nella salvaguardia d’interessi particolari, come nel
caso del Quadrilatero, per portare avanti la politica del salotto buono,
e scaricare i problemi senza risolverli nelle zone vicine.
L’Associazione per la
Salvaguardia del Centro Storico Scipio Slataper, e i Comitati Irnerio e
Piazza Verdi rappresentano direttamente i disagi e le sofferenze dei
cittadini che vivono nella zona universitaria, San Vitale e Mascarella.
Zone in cui sta prevalendo il disgregamento sociale, e si accentua
l’esodo dei residenti, poiché non è attuata nessuna seria politica
di risoluzione dei problemi legati all’alta concentrazione degli
studenti universitari, l’abnorme numero di locali notturni e una
radicata e diffusa microcriminalità
Il cumularsi delle
difficoltà in queste zone della città ha generato nei residenti un
senso d’abbandono e delusione per la mancanza di interventi anche
minimi, nonostante le richieste d’aiuto, atti a ripristinare il
diritto alla civile fruizione degli spazi pubblici.
Riteniamo prioritario
dare delle risposte corrette
immediate ma a carattere permanente a queste gravi situazioni, attraverso
il coordinamento delle competenze tra Comune, cittadini e Istituzioni
interessate.
Sul piano specifico dell’ordine pubblico, il Presidente di Quartiere
deve avere la possibilità di “raccordare” le forze dell’ordine
presenti sul territorio, sulla falsa riga del Comitato Provinciale per
l’ordine pubblico, perché si
realizzi un efficace intervento contro lo spaccio di droga e la rete
criminale che lo rende possibile.
Su un piano strategico, l'Amministrazione Comunale deve promuovere
azioni positive per contrastare la disgregazione del tessuto sociale e
le difficoltà comunicative tra i cittadini, promovendo “Tavoli
di Confronto Permanente”, per il rilancio di una cultura del
dialogo che sappia affrontare e prevenire le fonti di più grave disagio
e per meglio definire e accelerare le modalità di intervento sul
territorio.
Tavoli
di concertazione e confronto tra Comune, Cittadini e:
-
Università, per il rapporto
città studenti,
- Istituzioni
sanitarie e sociali per l’emarginazione sociale e il disagio
personale. Proponiamo di riattivare la Consulta Provinciale delle
Associazioni Socio Assistenziali e i Sindacati dei lavoratori al fine di
promuovere azioni di recupero e progetti di lavoro per le persone deboli;
- Istituzioni preposte
all’ordine pubblico per il controllo delle regole della convivenza;
- Rappresentanti delle categorie
commerciali per promuovere la diversificazione degli esercizi
commerciali sul territorio, ed evitare la concentrazione di locali
simili in un'unica strada o gruppo di vie. Sono indispensabili piani di
area per sostenere le attività artigiane di servizio e commerciali
utili alla popolazione residente;
- Rappresentanti dei costruttori
per la valorizzazione di unità immobiliari a favore della residenza di
nuclei familiari
Su un piano più
generale promuovendo:
-
La cultura
della conoscenza e del rispetto per la cosa pubblica in collegamento
con le scuole, con l'università e con tutte le istituzioni, i gruppi e
le associazioni presenti sul territorio;
- Campagne di educazione al rifiuto
del degrado e alle azioni positive di ciascuno nel quotidiano.
Indispensabile una campagna di “educazione civica" rivolta ai
sempre più numerosi proprietari di cani, atta a contrastare la
violazione delle leggi in materia di raccolta degli escrementi canini;
- La valorizzazione di spazi
cittadini come luoghi di incontro e dialogo, coinvolgendo personaggi
del mondo cittadino e non solo.
INFORMAZIONE
SALUTE
MOBILITÀ
QUALITÀ
DELLA VITA
PARTECIPAZIONE
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