L'inquinamento acustico consiste nell'introduzione di rumore nell'ambiente abitativo o esterno tale da provocare
fastidio o disturbo al riposo ed alle attività umane e pericolo per la salute umana. Nei paesi ad economia avanzata il rumore è una delle maggiori cause di alterazione o disturbo della qualità della vita. Il danno all'udito è provocato non solo dal livello di rumore, ma anche dalla durata dell'esposizione.
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L'esposizione al rumore provoca
sull'uomo effetti sanitari nocivi: danni fisici, disturbi nelle attività, annoyance (fastidio generico), disturbi del sonno, interferenza con la comunicazione verbale, effetti sulle prestazioni e sui comportamenti, effetti psicofisiologici. L'insorgenza di tali effetti dipende dalle caratteristiche fisiche del rumore e psicofisiche della persona, nonché dalle condizioni di esposizione.
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La legge italiana stabilisce i
limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e negli ambienti esterni: Strada Maggiore e via San Vitale sono catalogate come "aree di intensa attività umana", nelle quali i limiti di accettabilità del rumore sono di 65 (durante il giorno) e 55 (di notte) decibel.
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