Gli
studi epidemiologici hanno evidenziato una relazione
lineare fra l'esposizione a particelle ed effetti sulla salute.
Vale a dire, che quanto più e' alta la concentrazione
di particelle
nell'aria tanto maggiore è l'effetto sulla salute
della popolazione.

Dato
che l'apparato
respiratorio
è come un canale che si ramifica dal
punto di inalazione (naso o bocca) sino agli alveoli con
diametro sempre decrescente, il rischio determinato dalle
particelle è dovuto alla deposizione
che avviene lungo
tutto l'apparato respiratorio,
dal naso agli alveoli.
Man
mano che si procede dal naso o dalla bocca attraverso il tratto
tracheo-bronchiale sino agli alveoli, diminuisce il diametro delle
particelle che penetrano e si depositano.
Approssimativamente la parte delle particelle totali sospese (PTS) con
diametro intorno e inferiore ai 10 m (PM10) interessano il tratto
tracheo-bronchiale e le particelle con diametro intorno e inferiore ai 2,5
m (PM2,5) si depositano negli alveoli
Il particolato che si deposita nel
tratto
superiore
dell’apparato respiratorio (cavità nasali, faringe e laringe) può
generare vari
effetti
irritativi
come
l’infiammazione
e la secchezza del naso e della gola;
le
particelle più piccole penetrano
nel sistema respiratorio a varie profondità e
possono
provocare e aggravare le
malattie
respiratorie
e indurre formazioni neoplastiche.
I sottogruppi
di popolazione più a rischio rispetto all'esposizione al PM10 sono
gli asmatici,
gli individui affetti da malattie cardiocircolatorie e patologie polmonari croniche
preesistenti e le
fasce estreme di età della
popolazione (neonati,
bambini
e anziani).
Sulla base di studi effettuati su popolazioni umane esposte ad elevate
concentrazioni di particolato (spesso in presenza di anidride solforosa) e
sulla base di studi di laboratorio, la maggiore preoccupazione per la
salute umana riguarda gli effetti sulla
respirazione, incluso
l'aggravamento di patologie respiratorie
croniche
(come l’asma, la bronchite e l’enfisema) e
cardiovascolari, le
alterazioni
del sistema immunitario, il
danno al tessuto
polmonare,
l'aumento
dell'incidenza di patologie tumorali e la
morte
prematura.
Tali effetti
sono
sia di tipo
acuto,
ossia si manifestano nella popolazione nei giorni in cui la concentrazione
degli inquinanti è più elevata (aggravamento
di sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti,
infezioni
respiratorie acute,
crisi
di asma bronchiale,
disturbi
circolatori e ischemici),
sia di tipo
cronico,
ossia si presentano per effetto di un'esposizione di lungo periodo (sintomi
respiratori cronici quale tosse
e catarro,
diminuzione
della capacità polmonare,
bronchite
cronica,
nonché un'alterazione
dei meccanismi di regolazione del cuore e della coagulazione del sangue).
> Impatto
sanitario dell'inquinamento atmosferico
Incremento
percentuale nella frequenza dei fenomeni sanitari in una città
all'aumentare di 10 µg/m3 di PM10
(Da )
EFFETTI
SULLA SALUTE
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Incremento
% della frequenza degli effetti sulla salute per un aumento di 10 µg/m3
di PM10
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Effetti
a breve termine (acuti)
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Uso
di bronco dilatatori
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Tosse
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Sintomi
delle basse vie respiratorie
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Diminuzione
della funzione polmonare negli adulti rispetto alla media (picco
espiratorio)
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Aumento
dei ricoveri ospedalieri per malattie respiratorie
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Aumento
della mortalità giornaliera totale (escluse morti accidentali)
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Effetti
a lungo termine (cronici)
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Aumento
complessivo della mortalità (escluse morti accidentali)
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Bronchiti
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Diminuzione
della funzione polmonare nei bambini rispetto alla media (picco
espiratorio)
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Diminuzione
della funzione polmonare negli adulti rispetto alla media (picco
espiratorio)
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testi
e dati tratti dai siti web:
liberiamolaria.it;
nonsoloaria.com
, arpa.emr.it
e arpat.it.
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