> Caratteristiche generali
Gli inquinanti atmosferici chiamati "
particolato" o "materiale particellare" sono costituiti da polvere, fumo e microgocce di liquido: l'insieme delle particelle sospese in atmosfera è definito come PTS (polveri totali sospese) o PM (materiale particolato).

Le polveri totali vengono generalmente distinte in due classi dimensionali corrispondenti alla capacità di penetrazione nelle vie respiratorie da cui dipende l'intensità degli effetti nocivi. Le polveri che penetrano nel tratto superiore delle vie aeree o tratto extratoracico (cavità nasali, faringe e laringe), polveri dette inalabili o toraciche, hanno un diametro inferiore a 10µm (PM10). Quelle invece che possono giungere fino alle parti inferiori dell'apparato respiratorio o tratto tracheobronchiale (trachea, bronchi, bronchioli e alveoli polmonari), le cosiddette polveri respirabili, hanno un diametro inferiore a 2,5µm (PM2,5).


> Sorgenti
e dispersione
Le fonti di generazione del materiale particolato (PTS, PM10, PM2,5) sono molto ampie e dipendono sia da eventi naturali sia dalle attività antropiche. Diversamente dagli altri inquinanti, il materiale particolato è una miscela nella quale la grandezza delle particelle e la loro composizione chimica varia da luogo a luogo proprio in ragione delle caratteristiche delle fonti di emissione dominanti.

Il particolato di origine antropica
, direttamente emesse in atmosfera, è dovuto: all’utilizzo dei combustibili fossili (industrie, riscaldamento domestico, centrali termoelettriche, ecc.); alle emissioni degli autoveicoli; all’usura dei pneumatici, dei freni e del manto stradale; a vari processi industriali (fonderie, miniere, cementifici, cantieri, ecc...).

Nelle città entra in gioco soprattutto il traffico veicolare. Un veicolo ha infatti più modi di originare materiale particolato:
-
emissione dei gas di scarico che contengono il materiale particolato che, per le caratteristiche chimiche e fisiche che lo contraddistinguono, può essere chiamato anche "areosol primario";
- usura dei
pneumatici;
- usura dei
freni.


> La legislazione italiana

Valore limite della qualità dell’aria (standard di qualità)

Valore guida

Livello di attenzione

Livello di allarme

Obiettivo di qualità

150 µg/m3: media aritmetica delle concentrazioni medie di 24 ore rilevate in 1 anno

40-60 µg/m3 fumo nero equivalenti: media aritmetica delle concentrazioni medie giornaliere in 1 anno (dal 1 aprile al 31 marzo)

100-150 µg/m3
fumo nero equivalenti: media delle 24 ore (dalle 00 alle 24)

150 µg/m3: media delle 24 ore

300 µg/m3: media delle 24 ore

40 µg/m3 (PM10): media mobile dei valori medi giornalieri

 

Qualità dell'aria

Pm10
(
µg/m3)
media 24 h

Superiore al margine di tolleranza

>60

Entro il margine di tolleranza al 2003

56-60 

Entro il margine di tolleranza al 2004

51-55

Entro il limite previsto al 2005

0-50



testi e da
ti tratti dai siti web: liberiamolaria.it; nonsoloaria.com , arpa.emr.it e arpat.it.