9. Misure urgenti

 

9.1  Limitazione della circolazione dei veicoli non catalizzati


«Per i motori non catalizzati le produzioni di inquinanti corrispondono approssimativamente alle emissioni.»

«La variazione in aumento [del benzene] era del resto largamente prevedibile, senza un rilevante intervento che, quantomeno limitasse fortemente la circolazione delle principali sorgenti di benzene e, cioè, (i ciclomotori ed i motoveicoli a 2 tempi e) i mezzi non catalizzati.»


(fonte: Consulenza tecnica medica d’ufficio per la causa tra Comitati antismog e Comune di Bologna, 2001)

Considerati:
- i valori di benzene, PM10 e IPA registrati in Strada Maggiore e via San Vitale (cfr. §§ 1.1-1.2 e § 2.1),
- gli effetti sulla salute umana del benzene, del PM10 e degli IPA (cfr. § 3.1, § 4.1 e § 5.1),
- i valori limite prescritti dalla vigente normativa (cfr. § 3.2, § 4.2 e § 5.2),
- che, al 2001, dai dati forniti dalla Motorizzazione civile risulta che il parco veicolo non catalitico è del 30% e di esso il 54% appartiene ai residenti nella ZTL,
chiediamo che la circolazione dei veicoli non muniti di apposito dispositivo catalizzatore sia inibita, tutti i giorni, dalle ore 7 alle ore 20, in Strada Maggiore e via San Vitale, salvaguardando soltanto alcune ristrette fasce orarie per i residenti.



9. Misure urgenti

 

9.2  Limitazione della circolazione dei veicoli a due ruote a due tempi


«L'incidenza in termini di inquinamento atmosferico ed acustico dei ciclomotori e dei motocicli è indiscussa. […] Lo stesso Comune di Bologna ha stimato che il divieto di circolazione di ciclomotori e motocicli porterebbe ad un abbattimento dell'inquinamento atmosferico del 60%-70%. […] Per il benzene, un ciclomotore a due tempi di 50 di cilindrata efficiente, fornisce un'immissione pari a 20 autovetture catalizzate efficienti. […] Il motore a 2 tempi rappresenta il tipo di motore di gran lunga più inquinante fra quelli presenti nel parco circolante dei veicoli a motore. […] Tutti i ciclomotori ed una percentuale ragguardevole di motocicli sono dotati di motori a 2 tempi e la restante parte dei motocicli di motori a 4 tempi.»

«La variazione in aumento [del benzene] era del resto largamente prevedibile, senza un rilevante intervento che, quantomeno limitasse fortemente la circolazione delle principali sorgenti di benzene e, cioè, (i mezzi non catalizzati e) i ciclomotori ed i motoveicoli a 2 tempi.»

(fonte: Consulenza tecnica medica d’ufficio per la causa tra Comitati antismog e Comune di Bologna, 2001)

Immagine 20. Equivalenza tra moto e auto.
Un ciclomotore o motociclo dotato di motore a due tempi inquina quanto venti autoveicoli catalitiche.

«I dati di benzene risultano elevati nelle strade in cui è presente un importante flusso di traffico, ma soprattutto dove la conformazione geometrica impedisce la diluizione degli inquinanti (cfr. § 1.1). Bisogna ricordare che i principali veicoli emettitori di benzene sono i veicoli a due ruote, che proprio nel centro storico rappresentano una quota elevatissima di traffico (cfr. § 1.4), fino a due volte quella dei veicoli a quattro ruote. […] La fonte principale di PM10 è il traffico veicolare, con particolare riferimento ai veicoli a benzina a due tempi.»

(fonte: “2° Rapporto sullo stato dell’ambiente – Comune di Bologna”)

Considerato:
- i valori di benzene e PM10 registrati in Strada Maggiore e via San Vitale (cfr. §§ 1.1-1.2 e § 2.1),
- gli effetti sulla salute umana del benzene e del PM10 (cfr. § 3.1 e § 4.1),
- la caratterizzazione oraria dei flussi di traffico per tipologia di veicolo (cfr. § 1.4),
- i valori limite prescritti dalla vigente normativa (cfr. § 3.2 e § 4.2),
-  che tutti i ciclomotori ed una percentuale ragguardevole di motocicli sono dotati di motori a 2 tempi e solo la restante parte dei motocicli di motori a 4 tempi (cfr. supra),
-  che i ciclomotori e i motocicli a 2 tempi costituiscono di gran lunga, proprio per le loro caratteristiche costruttive e la frequenza delle manomissioni, la principale sorgente di inquinamento da benzene, idrocarburi incombusti ed altre sostanze nocive,
chiediamo
che la circolazione dei veicoli a due ruote (ciclomotori e motocicli) forniti di motore a due tempi sia inibita, tutti i giorni, dalle ore 7 alle ore 20, in Strada Maggiore e via San Vitale.


9. Misure urgenti

 

9.3 Limitazione della circolazione dei veicoli a motore diesel


«La consistenza della raccolta di materiale particolato nell’intervallo < 0,52 μm è evidente ed è presumibilmente dovuta ad una diversa composizione delle fonti di emissione nel centro storico: elevato flusso di veicoli diesel (trasporto merci e autobus), sommato ad un elevato flusso di ciclomotori e motocicli. La fonte principale di PM10 è il traffico veicolare, con particolare riferimento ai mezzi diesel.»

(dal “2° Rapporto sullo stato dell’ambiente – Comune di Bologna”)

«Nei gas di scarico dei motori diesel sono presenti concentrazioni significative di particolato, del quale gli IPA (idrocarburi policiclici aromatici) costituiscono circa lo 0,1%.»

(fonte: Consulenza tecnica medica d’ufficio per la causa tra Comitati antismog e Comune di Bologna, 2001)

Considerati:
- i valori e le frazioni granolumetriche di PM10 e IPA registrati in Strada Maggiore e via San Vitale (cfr. § 1.2 e § 2.1),
- i valori limite prescritti dalla vigente normativa (cfr. § 4.2 e § 5.2),
- gli effetti sulla salute umana del PM10 e degli IPA (cfr. § 4.1 e § 5.1),
chiediamo c
he la circolazione dei veicoli privati forniti di motore diesel sia inibita, tutti i giorni dalle ore 7 alle ore 20, in Strada Maggiore e via San Vitale, preservando soltanto alcune ristrette fasce orarie per i veicoli addetti al trasporto merci ai negozi del centro.


9. Misure urgenti

 

9.4 Estensione della zona interessata da “Vivi Bologna”


Da alcuni anni nelle giornate di sabato e domenica, nelle strade ricomprese entro la cerchia di Mura del Mille – che delimita il nucleo più interno del centro storico bolognese – è inibita la circolazione di alcuni veicoli particolarmente inquinanti in diverse fasce orarie, sia mattutine che pomeridiane. Tale misura, adottata inizialmente dalla precedente Giunta, è stata fatta propria e confermata, seppur con alcune limitate modifiche, anche dall’attuale Amministrazione comunale.

Il controllo del varco di accesso posto in via San Vitale all’intersezione con Piazza Aldrovandi, effettuato perciò subito prima del Torresotto di via San Vitale, è affidato ad una pattuglia di operatori della Polizia Municipale che dirotta il traffico veicolare non autorizzato verso la adiacente Piazza, dalla quale i veicoli sono per lo più costretti a imboccare Strada Maggiore e ad uscire nuovamente dal centro storico.

Considerato che il posizionamento del blocco a metà della via San Vitale appare controproducente – poiché comporta l’ingresso di veicoli non autorizzati dalla Porta San Vitale e l’obbligo per gli stessi di uscire dalla ZTL dopo poche centinaia di metri, inquinando però nel frattempo un lungo tratto non solo della via San Vitale, ma anche di Strada Maggiore –, chiediamo che l’iniziativa “Vivi Bologna” sia estesa anche al primo tratto di Via San Vitale, consentendo così la deviazione dei veicoli abusivi sin dalla Porta San Vitale, sempre mediante un’opera di controllo a carico degli operatori della Polizia Municipale.


Crediamo peraltro che le più che legittime esigenze di tutela della salute dei vigili urbani, in passato fatte valere anche a livello sindacale, possano essere maggiormente perseguite proprio attraverso lo spostamento del blocco dal sito attuale (l’intersezione con Piazza Aldrovandi) all’imbocco della stessa via in Piazza di Porta San Vitale, poiché paradossalmente, in virtù di una meno “soffocante” configurazione geometrica del luogo, qui i livelli di esposizione agli inquinanti sono meno elevati (cfr. § 2.1).

Immagine 21. Vivi Bologna: area attuale e proposta estensiva.
In giallo l’attuale area interessata dall’iniziativa; in blu il tragitto, inutile e controproducente, che i veicoli non autorizzati devono compiere quando fermati in piazza Aldrovandi; in rosso a sx il punto di blocco attuale, a dx quello proposto.



9. Misure urgenti

 

9.5 Controlli reali, permanenti ed efficaci


È evidente che nel momento in cui viene introdotta una restrizione al traffico veicolare privato, essa va fatta rispettare, anche coercitivamente, pena la sua completa inutilità e inefficacia. Chiediamo pertanto con forza che tutte le misure di limitazione al transito di determinate categorie di veicoli in certe fasce orarie e giornate siano accompagnate da una serie di controlli reali, continuativi ed efficaci, con funzione inizialmente informativo-educativa, in seguito dissuasiva, infine sanzionatoria, condotti nei punti nevralgici (Piazza di Porta San Vitale, Piazza Aldrovandi, Piazza di Porta Ravegnana angolo Strada Maggiore) dagli operatori della Polizia municipale e, se tecnicamente possibile, dai c.d. “ausiliari del traffico”.