8. Un’emergenza sanitaria: il Comitato per un effettivo diritto alla salute e all’ambiente sano e salubre

 

8.3 Un'emergenza sanitaria


Nesso causale certo tra inquinamento e danno alla salute. «L'esistenza di un nesso causale tra inquinanti atmosferici e danno alla salute, è circostanza notoria ed indiscutibile. Sulla base degli studi epidemiologici e della più recente letteratura scientifica in materia, è certo il collegamento tra l'inquinamento atmosferico ed il rischio d'insorgenza di tumori maligni: nell'atmosfera urbana sono presenti, infatti, composti la cui cancerogenicità è provata scientificamente e, d'altro canto, vi è la dimostrazione di tassi di incidenza di tumori più elevati nelle zone urbane rispetto alle zone rurali. Esiste, altresì, correlazione tra la presenza di inquinanti e la manifestazione o l'aggravamento di patologie all'apparato respiratorio (tosse, catarro, asma) come pure non può escludersi ed, anzi, appare assai probabile, un rischio genetico.»

I fattori individuali e ambientali. «Ovviamente l'entità del rischio dipende anche da fattori individuali (età, status di fumatore, esposizione al fumo passivo, predisposizione) ed ambientali (luoghi frequentati, ore di esposizione ai diversi inquinanti, tipo di attività fisica svolta durante l'esposizione all'aria).»

Effetti su anziani e bambini. «Particolarmente evidenti sono anche gli effetti degli inquinanti nei soggetti anziani, nei quali i medesimi, per la presenza di concause quali malattie polmonari e malattie cardiache, possono favorire "un'anticipazione di mortalità" e nei bambini in cui si ha una maggiore frequenza di disturbi respiratori di tipo bronchitico (tosse e catarro).»

Un rischio maggiore in città. «Può, pertanto, affermarsi che la popolazione che respira l'aria di Bologna o di un'altra città metropolitana abbia un rischio maggiore della popolazione che respira quotidianamente aria non inquinata. Tale rischio risulta di maggiore entità nelle categorie con alti fattori di rischio individuali o ambientali.»

Inesistenza di una “soglia di non rischio”. «Il rispetto dei limiti di legge per i livelli di concentrazione delle singole sostanze inquinanti nell'aria – pur essendo stati individuati tali limiti sulla base di studi da parte di autorevoli organismi nazionali ed esteri – non annulla completamente il rischio di danno alla salute.»

(fonte: Consulenza tecnica medica d’ufficio per la causa tra Comitati antismog e Comune di Bologna, 2001)

«La ricerca epidemiologica degli ultimi anni ha messo in evidenza effetti acuti e cronici della esposizione agli inquinanti ambientali ai livelli comunemente registrati anche a Bologna.
Gli effetti acuti (aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute, crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori ed ischemici) si manifestano nella popolazione nei giorni in cui la concentrazione degli inquinanti è più elevata.
Gli effetti cronici (sintomi respiratori cronici quale tosse e catarro, diminuzione della capacità polmonare, bronchite cronica, tumore polmonare) si presentano invece per effetto di una esposizione di lungo periodo.»

Correlazione inquinamento – morti e ricoveri. «Negli Stati Uniti e in molti Paesi Europei gli studi epidemiologici sugli effetti a breve termine della esposizione ad inquinanti atmosferici urbani hanno evidenziato una associazione tra i livelli di inquinanti atmosferici e il numero giornaliero di morti o di ricoveri in ospedale per cause respiratorie e cardiovascolari.»
«Applicando le stime di [alcuni] studi alla popolazione residente a Bologna per l'anno 1998, l'Osservatorio epidemiologico del Comune di Bologna ha ottenuto una prima stima della percentuale di casi attribuibili all'esposizione all'inquinamento atmosferico, in particolare ai ricoverati (in totale ed agli ultrasessantacinquenni) dimessi dagli ospedali per malattie dell'apparato respiratorio ed alla mortalità totale, pari a:
- il  3,5%   dei  pazienti   ricoverati  a   Bologna  per  malattie   dell'apparato   respiratorio;
- tale percentuale si alza al 5,2% per i pazienti anziani con la stessa diagnosi;
- il 3,2% dei morti residenti a Bologna.»
«Vi sono evidenze empiriche e supporto sperimentale, inoltre, per effetti dannosi sulle cellule epiteliali della mucosa respiratoria (aumentata permeabilità e riduzione dell'attività mucociliare), per danni di tipo ossidativo e per effetti tossici secondari.»

Studi sui bambini. «Gli studi condotti per accertare le conseguenze dell’inquinamento su bambini, sani e malati (asmatici o bronchitici cronici), hanno messo in luce un vasto range di effetti: riduzione della normale capacità respiratoria, infiammazione delle vie aeree e dei polmoni, aumento delle allergie, e, conseguentemente, più frequente ricorso al medico, maggiori assenze scolastiche, aumento significativo dei ricoveri e dei decessi.»
«E' stato recentemente dimostrato un minore sviluppo polmonare per i bambini che vivono in aree ad elevato inquinamento ambientale rispetto a quelli che vivono in aree a minore inquinamento.»

(fonti: Relazione sulla Qualità dell’Aria del Comune, anni 1999 e 2001, e della Provincia, anno 2002)