Lettera aperta a tutti i cittadini:
a chi, perché e cosa chiediamo

Cosa chiediamo

IL RICONOSCIMENTO DI UNA VERA “EMERGENZA SANITARIA”

La situazione di Strada Maggiore e via San Vitale, le due strade più inquinate di Bologna, non può essere affrontata (solo) come un problema di mobilità, ma innanzitutto come emergenza sanitaria per i cittadini che vi abitano, lavorano o studiano.

PIÙ VIGILI A PORTA SAN VITALE E SOTTO LE DUE TORRI

Chiediamo che la presenza dei Vigili a Porta San Vitale e all’inizio di Strada Maggiore sia prevista sempre dal lunedì al venerdì nelle fasce orarie dei divieti (8.30-12.30 e 14.30-19.30) e a tutela della Zona a Traffico Limitato (ore 7-20 tutti i giorni).

“VIVIBOLOGNA” PIÙ ESTESA IL SABATO E LA DOMENICA

Chiediamo che le limitazioni al traffico nella Cerchia del Mille previste da “Vivi Bologna” sabato e domenica siano estese anche al tratto iniziale di via San Vitale fino a Piazza Aldrovandi e a quello finale di Strada Maggiore fino a porta Mazzini.

Perché lo chiediamo

L’INQUINAMENTO PROVOCA DANNI ALLA SALUTE

Gli studi hanno stabilito l’esistenza di un nesso tra inquinamento e danno alla salute, associando i livelli di inquinanti ai ricoveri ospedalieri e ai morti per cause respiratorie e cardiovascolari (nel 2000 a Bologna sono state 252 le morti precoci per PM10).

IL BENZENE, LE POLVERI SOTTILI E IL RUMORE SONO PERICOLOSI

Questi inquinanti provocano sia effetti acuti (esposizioni brevi e intense: aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci, crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori e ischemici) sia  effetti cronici (esposizione prolungata nel tempo, a livelli inferiori: diminuzione della capacità polmonare, bronchite cronica, tumore polmonare, disturbi del sonno).

A chi lo chiediamo

Dall’Amministrazione comunale esigiamo immediatamente misure specifiche per ristabilire il rispetto della legge e garantire il diritto alla salute, che riteniamo prioritario rispetto ad altri interessi o esigenze. Con il Quartiere San Vitale abbiamo incontrato gli Assessori Zamboni (Mobilità), Paruolo (Salute) e Patullo (Ambiente), ottenendo risposte solo parziali e insufficienti vista la gravità della situazione.


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Sirio e limitazioni del traffico in centro storico:
ecco perché è una scelta necessaria e giusta

◊  Una “lettera aperta” a cittadini e commercianti

● Da alcune settimane sui quotidiani locali si è nuovamente acceso il dibattito sull’accensione di Sirio e sull’adozione di misure straordinarie di riduzione del traffico all’interno del centro storico bolognese. Tale dibattito è stato innescato dalla notizia dell’incontro che il Comitato “Strada Maggiore e San Vitale” insieme al Quartiere San Vitale ha avuto recentemente con gli Assessori alla Mobilità M. Zamboni, all’Ambiente A. Patullo, e alla Sanità G. Paruolo.

● Con questa lettera aperta, indirizzata a tutti i cittadini e gli esercenti commerciali, il Comitato intende spiegare e, soprattutto, motivare le proprie principali richieste a tutti i cittadini, e in modo particolare a coloro che si sono dimostrati scettici o contrari in merito (tenendo conto, comunque, che l’Amministrazione comunale ha per lo più già fatto proprie tali proposte).

◊  Strada Maggiore e via San Vitale: le due strade più inquinate

Innanzitutto è opportuno chiarire che Strada Maggiore e Via San Vitale versano da anni in una situazione ambientale talmente grave – prima di tutto da un punto di vista sanitario – da non avere paragoni in città: si può tranquillamente affermare che esse sono le due strade più inquinate dell’intera Bologna.

● Se la percezione quotidiana di quanti abitano, lavorano o studiano non bastasse, sono i dati ufficiali a chiarire, che, ininterrottamente da ottobre ad aprile di ogni anno, queste due strade presentano tassi di inquinamento da benzene, PM10 (polveri sottili), IPA (Idrocarburi Policlici Aromatici) e rumore superiori ai valori limite prescritti dalla normativa comunitaria e nazionale.

I livelli di benzene in Strada Maggiore nei periodi gennaio-aprile e settembre-dicembre degli anni dal 2000 al 2004. Il grafico evidenzia come da settembre dell’anno precedente ad aprile dell’anno successivo i valori di una delle sostanze più tossiche e pericoloso per la salute umana, il benzene, non si abbassino mai sotto i 10 μg/m3, limite massimo prescritto dalla legge (evidenziato dalla linea tratteggiata in basso).

◊  Perché l’accensione di SIRIO è necessaria?

  ● Il Comitato Strada Maggiore e San Vitale ha chiesto al Comune prima di tutto l’attivazione di Sirio proprio a partire dal varco di Porta San Vitale, prima degli altri otto accessi esistenti in città, perché ritiene giusto dare precedenza alle situazioni oggettivamente più gravi a livello cittadino (così elevati livelli di inquinamento ambientale e di rischio per la salute dei cittadini non sono riscontrabili in alcuna altra zona della “ZTL”).

● È stato calcolato dagli uffici tecnici del Comune di Bologna che in futuro il “vigile elettronico” in funzione sarà in grado di contrastare l’accesso abusivo di almeno un 30% di veicoli non autorizzati, che oggi circolano indisturbati all’interno della Zona a Traffico limitato (delimitata dalle mura e dai viali): è evidente che una riduzione quantitativa del traffico veicolare contribuisce in modo determinante ad abbassare i livelli di inquinamento.

◊  Perché i divieti per moto e auto più inquinanti sono necessari?

● Il Comitato Strada Maggiore e San Vitale ha in secondo luogo chiesto al Comune l’adozione di provvedimenti specifici, volti a vietare il transito all’interno del centro storico a ciclomotori e motocicli a due tempi e automobili non catalizzate e non eco-diesel. Tale richieste appare fortemente giustificata da alcune ricerche scientifiche, che hanno dimostrato che una moto o un motorino a due tempi, come anche una auto non catalitica né eco-diesel, inquinano come venti autoveicoli catalizzati.

● Il Comitato Strada Maggiore e San Vitale ha in secondo luogo chiesto al Comune l’adozione di provvedimenti specifici, volti a vietare il transito all’interno del centro storico a ciclomotori e motocicli a due tempi e automobili non catalizzate e non eco-diesel. Tale richieste appare fortemente giustificata da alcune ricerche scientifiche, che hanno dimostrato che una moto o un motorino a due tempi, come anche una auto non catalitica né eco-diesel, inquinano come venti autoveicoli catalizzati.

● Alcuni studi e monitoraggi eseguiti anche a Bologna sono arrivati alle seguenti conclusioni:
a) il motore a 2 tempi rappresenta di gran lunga il modello più inquinante fra quelli esistenti: i ciclomotori/motoveicoli a 2 tempi costituiscono la principale fonte di inquinamento da benzene, PM10 (derivante, a differenza delle auto, dalla benzina ma anche dall'olio lubrificante), idrocarburi incombusti e rumore, e altre sostanze nocive;
b) con una apposita limitazione del transito, pur a fronte di una diminuzione soltanto del 70% di tale categoria di veicoli (ovvero il 30% non ha rispettato il divieto), le concentrazioni giornaliere di benzene sono diminuite del 47%, portandosi al valore limite di 10 μg/m3, contro i 19 μg/m3 precedentemente registrati.

●  È evidente che una riduzione non solo quantitativa, ma anche qualitativa del traffico veicolare, contribuisce in modo determinante ad abbassare i livelli di inquinamento.

◊  Benzene, polveri sottili, IPA, rumore: quali effetti sulla salute?

• Innumerevoli studi scientifici, anche elaborati dalla comunità scientifica internazionale (OMS, UE) e la ricerca epidemiologica degli ultimi anni hanno:
– stabilito l’esistenza di uno specifico nesso causale tra inquinamento e danno alla salute umana, individuando alcuni potenziali effetti della esposizione agli inquinanti ambientali ai livelli comunemente registrati anche a Bologna;

– individuato alcuni effetti acuti (che si verificano cioè in seguito ad esposizioni brevi e intense: aggravamento di sintomi respiratori e cardiaci in soggetti predisposti, infezioni respiratorie acute, crisi di asma bronchiale, disturbi circolatori e ischemici) ed effetti cronici (che si presentano cioè in seguito ad una esposizione prolungata nel tempo, seppur a livelli inferiori: sintomi respiratori cronici, diminuzione e minore sviluppo nei bambini della capacità polmonare, bronchite cronica, tumore polmonare, disturbo del sonno e del riposo, interferenza sulla comunicazione verbale e sull’apprendimento, “annoyance”);

– evidenziato che la popolazione che respira l’aria di Bologna ha un rischio maggiore rispetto alla popolazione che respira quotidianamente aria non inquinata, come confermano gli studi che hanno associato i livelli di inquinanti atmosferici al numero di ricoveri ospedalieri e di morti per cause respiratorie e cardiovascolari (nel 2000 a Bologna sono state 252 le morte precoci causate dal solo PM10).

◊  10 buone ragioni per Sirio e le limitazioni del traffico

1)  L’evidenza di un sillogismo.  È chiaro che Sirio e le limitazioni del traffico, alla luce di tutto quanto sopra esposto, rappresentano semplici risposte consequenziali e quasi “sillogistiche”, che non dovrebbero nemmeno costituire oggetto di discussione.

2)  Il senso comune e la “cultura”.  È anzitutto una questione “culturale” e di diffusione di una nuova mentalità, di un nuovo senso comune, maggiormente attento alle tematiche ambientali, ma anche più consa  pevole dei rischi sanitari e degli effetti sulla salute derivanti dall’esposizione allo smog, e per questo pronto a mettere in secondo piano altri e configgenti interessi, quali le legittime esigenze di mobilità e le comprensibili aspettative di guadagno economico, e favorire invece il prioritario diritto alla salute.

3)  La Costituzione italiana.  Crediamo che, pur nel bilanciamento dei diritti di tutti, alla salute – diritto soggettivo perfetto – debba riservarsi una collocazione al vertice della piramide gerarchica della protezione giuridica. La Costituzione articola la salute in un duplice «diritto di ciascun individuo e preminente interesse dell’intera collettività» configurandolo quale incomprimibile e limitando invece, in talune occasioni, gli altri diritti.

4)  Il rispetto della legge.  Alcuni argomenti sono proprio strettamente connessi alla tutela del diritto alla salute. In primo luogo, il rispetto dei limiti di legge, che peraltro saranno sempre più restrittivi dal 2005 e dal 2010, impone agli Amministratori locali, e in particolare al Sindaco, quale Autorità sanitaria, di adottare adeguate misure di limitazione della circolazione dei veicoli a motore quando si registrino anche solo livelli di attenzione o di allarme.

5)  Il «principio di precauzione».  In secondo luogo, il rispetto dei limiti di legge per i livelli di concentrazione delle sostanze inquinanti nell'aria – pur essendo stati individuati sulla base di studi di autorevoli organismi  nazionali ed esteri – non annulla completamente il rischio di danno alla salute: la Pubblica amministrazione, quindi, deve individuare come parametro della propria azione il c.d. “principio di precauzione”.

6)  La “pervasività” dell’inquinamento. È stata rilevata una “pervasività” dell’inquinamento in tutti i luoghi di vita del cittadino-medio: nei negozi e sotto i portici risultano valori addirittura tripli o doppi rispetto a quelli in strada; pertanto paradossalmente chi abita, lavora, ha un negozio, o anche solo transita a piedi in queste vie, è soggetto a tassi di inquinamento molto più elevati (a causa) di chi passa in auto o motorino inquinando!

7)  La volontà popolare.  Vi sono poi anche ragioni in senso lato “politiche” che legittimano tali misure: nel 1984, infatti, il 70,6% dei cittadini bolognesi si pronunciò in un referendum a favore della chiusura totale del centro storico al traffico veicolare privato, consultazione alla quale non è mai stato dato un seguito fattuale.

8)  La struttura delle strade.  Strada Maggiore e Via San Vitale sono strade strutturalmente inidonee a sostenere un eccessivo e incontrollato flusso veicolare, in considerazione della loro caratteristica configurazione a “U” (sede stradale stretta, fiancheggiata da edifici particolarmente alti), che non permette la dispersione degli inquinanti (c.d. “effetto canyon”).

9)  Un circolo virtuoso.  Un minor flusso di veicoli, in conseguenza della riduzione forzata del transito aiuta peraltro a fluidificare il traffico nel complesso e potenzialmente rende competitivo l’uso dei mezzi pubblici, in sostituzione di quello privato più inquinante.

10)  L’inutilità dell’accesso incontrollato.  Infine, l’accesso incontrollato al centro non  costituisce in alcun modo un elemento positivo, nemmeno per gli affari dei commercianti: infatti l’impossibilità di parcheggiare impedisce di accedere agli esercizi commerciali, mentre il caso di via d’Azeglio ha dimostrato che, anzi, la limitazione totale del traffico (ovvero la pedonalizzazione) può portare alla riqualificazione, anche commerciale, di intere zone.


 
 
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(27 novembre 2004)